Vivian Maier, la tata-fotografa

Vivian Maier fotografa photographer Edoardo Agresti street

“Well, I suppose nothing is meant to last forever. We have to make room for other people. It’s a wheel. You get on, you have to go to the end. And then somebody has the same opportunity to go to the end and so on.” – Vivian Maier

Non avevo seguito fino in fondo la storia di Vivian Maier [1926-2009], bambinaia di professione e scoperta fotografa di fatto dopo la sua scomparsa. Mi sembrava una brillante mossa commerciale e niente più. Poi mi sono messo con calma a guardare le sue foto e ne è uscita fuori, almeno a mio parere, una fotografa ‘vera’ con una sensibilità assolutamente particolare. Dalle sue immagini emerge l’America, in particolare New York e Chicago, in tutte le sue bellezze e contraddizioni. Si raffigurano delle scene di vita colte con un occhio semplice, pulito. Una fotografia non urlata, ma delicata e intima. Una donna che fotografava ciò che vedeva per sé, senza dover rendere conto ad altri dei sui scatti, senza un progetto da presentare a qualche giornale, senza l’ossessione di raccontare una storia da contest. Fotografava per il piacere di farlo.

A tal proposito permettetemi una digressione personale. Invidio, in tal senso, i non professionisti perché non dipendono economicamente da un committente che dice loro cosa e quando fotografare. E’ una riflessione non un lamento, perché fortunatamente salvo qualche caso, quello che fotografo, seppur assegnato, mi piace a partire dai matrimoni.

Interessanti i suoi autoritratti, dei selfies fatti con una Rolleiflex, dove la Maier sfrutta spesso dei riflessi e raramente guarda in camera. Spesso riprende la sua ombra inserendola volutamente nel contesto che sta fotografando. Una fotografia per lo più in bianco e nero anche se a partire dagli anni settanta si avvicina al colore cambiando anche macchina fotografica. Non perde mai occasione di scattare, dal parrucchiere, in casa, mentre fa la spesa, ogni momento è buono per impugnare la camera. Una sorta di maniaca dello scatto, un’antesignana degli ‘smartphoner addicted’ di oggi. Una street photographer attenta e sempre pronta a cogliere scene di vita vera. Non viveva di fotografia – come già detto – anche se il suo ‘lavoro’ conta oltre 100.000 immagini. La vita non fu troppo clemente con lei ed ecco forse perché i soggetti che fotografava vanno a cercare le contraddizioni del suo vissuto. Donne impellicciate, finemente acconciate ed elegantemente vestite si contrappongono a indigenti e senzatetto. Sempre presenti i bambini. Una sorta di specchio della sua vita, lei bambinaia in famiglie dell’upper class americana, che poi si ritrova povera, per la strada senza un tetto sotto cui dormire. Fu solo grazie all’aiuto economico di alcune bambine – nel frattempo diventate adulte – che aveva accudito e cresciuto con amore durante la sua esperienza di tata, che riesce a trascorrere gli ultimi anni in modo dignitoso in un modesto appartamento di Chicago.

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Vediamo però come ‘nasce’ la Vivian Maier Fotografa perché sta proprio in questo il curioso della sua vicenda. Siamo nel 2007 quindi solo pochi anni fa. Un giornalista, John Maloof, voleva scrivere un libro sulla città di Chicago e nella ricerca di materiale iconografico si imbatte in una cassa, comprata ad un’asta, che contiene centinaia di negativi e decine di rullini ancora da sviluppare. Sa che la cassa è appartenuta a una donna appassionata di fotografia, niente più. Inizia a visionare il materiale e si rende conto di trovarsi davanti a delle immagini eccezionali. Da allora l’impegno di Maloof è stato quello di divulgare e far conoscere il più possibile la Fotografia della Maier. Dalla sua storia è nato anche un film documentario Finding Vivian Maier.

Se volete approfondire la sua storia e la sua fotografia consiglio la visione del sito internet www.vivianmaier.com

Buona luce

[Le fotografie qui presentate, nel rispetto del diritto d’autore, vengono riprodotte per finalità di critica e discussione ai sensi degli artt. 65 comma 2, 70 comma 1 bis e 101 comma 1 Legge 633/1941.]

 

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